Presenza di pesticidi in alcune acque in bottiglia 24 Gennaio 2022 – Pubblicato in: Filtri – Etichette: pesticidi
Una rivista svizzera ha testato recentemente alcune acque minerali per accertare l’eventuale presenza di inquinanti e sostanze tossiche. Ne è risultato che l’acqua minerale Volvic, prodotta in Francia, conteneva residui di atrazina, un erbicida. Sebbene l’Unione Europea abbia vietato l’utilizzo di questo prodotto dal 2004, spesso anche nelle acque potabili si rilevano tracce di atrazina. Ed è inquietante trovare tracce di pesticidi anche nelle acqua profonde.
Meglio l’acqua in bottiglia o l’acqua di rubinetto?
La prima differenza che va sottolineata è di natura giuridica. Le acque di acquedotto sono trattate, le acque minerali no. Le prime provengono, in genere, da acque di superficie (sorgenti, ruscelli, fiumi, laghi ecc.) e assorbono durante il loro tragitto gli elementi del territorio con cui vengono in contatto, minerali, inquinanti, virus, batteri ecc. Pertanto, per essere potabili debbono essere trattate. La loro qualità dipende dalla validità dei trattamenti effettuati e dalle condizioni delle reti idriche, incluso l’ultimo tratto che è quello delle abitazioni private.
Le acque minerali sgorgano da falde profonde e, per loro natura, dovrebbero essere pure. Pertanto, non debbono essere trattate.
Tuttavia, in questi ultimi anni, sempre più spesso si leggono sulle pagine dei giornali denunce sulla presenza di inquinanti nelle acque in bottiglia.
Il consumo di acque minerali imbottigliate ha soppiantato quello dell’acqua di rete, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Le martellanti pubblicità ne sono la causa principale, considerato che la qualità di molte acque di acquedotto è spesso superiore a quella dell’acqua comprata al supermercato.
Inoltre, oggi si sta prendendo sempre più coscienza del fatto che l’acqua in bottiglia, soprattutto se di plastica, crea notevoli danni all’ecosistema, sia per la cattiva gestione dei rifiuti che per l’inquinamento dovuto al trasporto.
Infine, le bottiglie di plastica possono rilasciare particelle di microplastica insolubili e contenenti antimonio, un semimetallo utilizzato nella produzione del Pet (polietilene tereftalato).
Allora, perchè non bere l’acqua dal proprio rubinetto di casa?
Economica, ecologica e a Km 0. Acqua corrente, non conservata e controllata dalle autorità preposte. Tuttavia, anche se potabile l’acqua di rubinetto potrebbe non essere di buona qualità, avere odori o sapori sgradevoli, contenere molto calcio, eventuali residui provenienti dalle tubature o un sapore fastidioso di cloro. In tal caso possiamo intervenire con gli strumenti oggi a nostra disposizione per eliminare tutto ciò che ci disturba.
E se non abbiamo l’allaccio alla rete idrica e disponiamo di un pozzo, possiamo potabilizzarne l’acqua e renderla di nostro gradimento.
I principali apparecchi per il trattamento dell’acqua sono:
l’addocitore: per la riduzione della durezza dell’acqua a beneficio degli impianti, elettrodomestici e infrastrutture;
l’osmosi: per una purificazione di grado elevato, produce acqua oligominarale;
la microfiltrazione: per eliminare il cloro, sapori, odori sgradevoli, residui di pesticidi e organici ecc. , lasciando invariata la componente minerale dell’acqua. Consigliabile per chi vuole bere acqua minerale fredda, a temperatura ambiente e frizzante dal proprio rubinetto di casa;
l’ultrafiltrazione: rispetto alla microfiltrazione, elimina anche virus e batteri;
la lampada UV: elimina virus e batteri al passaggio dell’acqua attraverso la lampada. Un ottimo strumento utilizzato nelle potabilizzazioni.
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