Come eliminare l’arsenico dall’acqua di casa 15 Dicembre 2022 – Pubblicato in: Depuratori – Etichette:

La rivista di informazione per i consumatori Il Salvagente ha pubblicato l’11 dicembre 2022 un articolo dal titolo arsenico, il ‘killer silenzioso’ che continua a minacciare la nostra acqua” , in cui si ricorda che:

Secondo l’Oms, l’arsenico è una delle 10 sostanze più pericolose per la salute pubblica. Classificato come “cancerogeno certo per l’uomo”, si trova nell’acqua potabile e imbottigliata, in quella irrigua e in alcuni cibi, riso e pesce in primis.

L’arsenico è un metalloide presente in natura soprattutto nelle zone vulcaniche e nelle miniere dismesse, ma sono stati rilevati anche casi di contaminazione antropica. Infatti, i composti dell’arsenico sono utilizzati in varie industrie (microelettronica, tessile, vetrerie ecc.).

Esistono due tipi di arsenico: organico e inorganico. Il secondo è il più pericoloso. Le regioni italiane che presentano concentrazioni elevate di arsenico sono Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania e Trentino. La provincia di Viterbo ha guadagnato ripetutamente la ribalta della cronaca per la presenza di arsenico e fluoruri nell’acqua potabile, superiori ai parametri stabiliti.

L’arsenico nell’acqua potabile

Il D.Lgs 31/2001 fissa la concentrazione massima di arsenico nell’acqua potabile a 10 microgrammi al litro. Valori più elevati potrebbero comportare rischi per la salute la cui gravità dipende dalla durata dell’esposizione, dalle caratteristiche genetiche e dallo stato nutrizionale di ciascun individuo. Nel servizio pubblicato dal Salvagente si legge:

Quando il contenuto di arsenico presente nelle acque è determinato dalla stessa natura del territorio e delle rocce, è necessario che i fornitori di acque destinate al consumo umano intervengano per rimuovere o, per lo meno, abbassare tali livelli di arsenico, sostituendo la fonte di rifornimento dell’acqua, mescolando con altra acqua a basso contenuto di arsenico (effetto diluizione), installando efficienti sistemi di rimozione negli impianti di potabilizzazione dell’acqua. Per legge, anche i produttori di acqua in bottiglia sono obbligati a rispettare il limite di concentrazione di 10 microgrammi di arsenico per ogni litro di acqua. Il problema è che non c’è l’obbligo di indicarne i valori reali misurati sull’etichetta.

I livelli di arsenico nelle acque di acquedotto sono controllati dai gestori delle reti idriche e dalla asl. In caso di contaminazione di falde acquifere, gli enti pubblici sono tenuti a vietare l’uso dell’acqua di acquedotto fintanto che i parametri non rientrino nei limiti stabiliti e a provvedere all’installazione di impianti di potabilizzazione.

L’arsenico nell’acqua di pozzo

Coloro che non sono collegati alla rete idrica, ma che si servono dell’acqua di pozzo o di sorgente, sono tenuti a controllare questo parametro, facendo analizzare un campione d’acqua, soprattutto se abitano in una zona ricca di arsenico. Di conseguenza, in caso di sforamento dei limiti stabiliti dalla legge, debbono provvedere a rendere potabile l’acqua al fine di tutelare la propria salute e quella di chi ne fa uso.

In particolar modo, l’esercente di un’attività lavorativa che prevede il contatto con il pubblico e/o i dipendenti è obbligato a fornire acqua potabile, salubre e pulita, priva di microrganismi e parassiti e/o sostanze chimiche che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute umana.

Come eliminare l’arsenico dall’acqua

Ci sono due sistemi validi per eliminare l’arsenico dall’acqua:

  • osmosi inversa. Questo apparecchio filtra dal 90 al 95% delle sostanze disciolte nell’acqua e, pertanto, filtra virus, batteri e la maggior parte delle sostanze chimiche e inquinanti, tra cui l’arsenico. Rende l’acqua oligominerale, molto leggera e purissima. Può essere installato all’imbocco dell’impianto idraulico o subito dopo il pozzo, per depurare l’acqua in ogni punto di erogazione della casa, oppure collocato sotto i lavello o lo zoccoletto della cucina per depurare solo l’acqua del rubinetto corrispondente per uso alimentare. Se si deve intervenire sull’acqua destinata ad una attività aziendale allora, per ottenere la licenza, è necessario che l’acqua erogata in tutti i punti dell’immobile sia conforme ai parametri microbiologici e chimici previsti dalla legge. In caso di utenze private, si può decidere come intervenire, sulla base delle specifiche esigenze;
  • dearsenificatore. È composto da una bombola con un filtro contenente idrossido di ferro e non necessita dell’aggiunta di prodotti chimici e rigeneranti. Elimina l’arsenico dall’acqua, ma non eventuali microrganismi presenti. Il suo impiego è indicato nel caso in cui l’acqua da trattare non ha altri problemi (virus, batteri, nitrati, nitriti, fertilizzanti, inquinanti, ecc.) e se si vuole bere un’acqua più ricca di minerali rispetto a quella osmotizzata. Anche questo sistema può essere installato all’ingresso dell’impianto idraulico o subito dopo il pozzo oppure, nel caso di utenze private, sotto lo zoccoletto della cucina.

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